I campi di raccolta libici e le torture davanti ai giudici di Milano
04 giugno 2018
Di Maurizio Veglio
Segnaliamo questo accurato approfondimento della recente sentenza
della Corte d’Assise di Milano 10 ottobre - 1 dicembre 2017
"I “migranti incarcerati perché privi di documenti” si scoprono, nel nostro codice penale, persone sequestrate a scopo di estorsione, vittime di sevizie e abomini. La “polizia che arresta” è il travestimento di gang armate, bande di strada, Asma Boys che popolano gli incubi dei sopravvissuti ad anni di distanza. Gli “arabi che liberano i subsahariani per assumerli”, dimenticandosi poi di pagarli, sono i moderni schiavisti, padroni della scacchiera e delle pedine intrappolate in un labirinto di compravendite, cessioni e aste. Gli “uomini che si imbarcano” diventano bestie recintate, minacciate e pestate, stipate in barconi pericolanti in partenza dalla bocca dell’inferno. Il tutto affidato alla regia della criminalità organizzata transnazionale, autentici imprenditori feudali del XXI secolo"
Da leggere con cura. Per aprire, finalmente, gli occhi.
Qui l’articolo integrale.
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